Acquerello, il mio asinello
Storia di un viaggio
Un viaggio nei ricordi più forti e autentici di quando siamo bambini, quando il tempo appariva infinito e ogni giorno era una scoperta e un’avventura continua.
Il suo protagonista Fausto vive in un mondo rimasto incastrato nel lavoro e nello stress di tutti i giorni, si trova in un paese straniero a dover affrontare la terribile Mrs Fisher dell’ufficio immigrazione e i vicini di casa un po’ troppo invadenti.
Ma non si perda mai d’animo, sa che in questa solitudine soltanto le relazioni con gli altri possono salvarlo, così ritrova un amico del passato con due orecchie pelose, aprendosi al nuovo e all’incredibile
Cosa accadrebbe se un giorno il nostro grande amico d’infanzia tornasse a trovarci quando siamo cresciuti? Quanti ricordi condivisi, sensazioni perdute, puri attimi di felicità, ma anche stranezze, nuovi assestamenti e sentimenti inaspettati nel ritrovarsi dopo tanti anni.
E se non vediamo più i colori della vita e abbiamo dimenticato anche il sapore della felicità? Ecco che la vicenda si complica perchè quell’amico, immaginario o meno, è una parte di noi che bussa, che pulsa e che vuole uscire: si chiama Acquerello. È un asinello. Un asinello vero!
regia di Giuseppe Amato
scritto da Chiara Benedetti e Giuseppe Amato
con Michele Pirani e Alice Melloni
musiche eseguite dal vivo da Vincenzo Ruggiero
scenografie Andrea Coppi
costumi Emily Scorzato
disegno luci Iacopo Candela
organizzazione Cristina Pagliaro e Sara Zeni
assistente alla regia Marta Marchi
produzione Teatro delle Garberie, Ariateatro e Astrifiammante