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In treno con Segantini

Lo spettacolo nasce da un immaginario viaggio del maestro Giovanni Segantini nei paesaggi interiori della sua anima e in quelli fisici della sua vita: dall’infanzia trascorsa ad Arco con la perdita della madre, alla scoperta di Milano con le sue avanguardie e i suoi primi studi in accademia, fino al trasferimento in Brianza e poi alla cara Svizzera. A queste geografie fisiche si accompagnano moti interiori, vivi e mai scontati, fatti di una ricerca artistica ininterrotta che durerà tutta la sua vita. La narrazione rispecchierà questo continuo movimento dell’anima e del corpo, sviluppandosi attraverso cifre stilistiche diverse e canali tematici sempre vari e mai scontati, per creare un unicum sfaccettato e ricco di interesse, come fu del resto il percorso di questo straordinario artista. Si aggiungono al racconto i momenti dell’infanzia sofferta, le evoluzioni del pensiero creativo, la gestazione del rapporto amoroso con i suoi paesaggi e le sue montagne. 

L’energico sbuffare del treno si mescola al flusso dolce dei ricordi di un artista che si racconta senza paure, come in un intimo diario. L’escamotage drammaturgico delle lezioni di pianoforte, costituisce l’ossatura ritmica del racconto e disegna la tenerezza dei rapporti d’infanzia e lo stupore delle prime scoperte. Nella cascata di note delle variazioni Goldberg di J.S. Bach, Segantini ritrova se stesso bambino, scopre il suo avvicinamento quasi filiale con la montagna, l’articolarsi delle teorie divisioniste e il suo rapporto con una natura viva, generosa e generatrice. Un ritratto che mette in luce le molte sfaccettature di un pittore che veicola spiritualità e sensibilità con semplici parole e sorprendente trasporto. 

regia di Giuseppe Amato

con Denis Fontanari

produzione ariaTeatro